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Recensione smc Pentax DA L 18-50 F4-5.6 DC WR RE

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IN BREVE:

Innanzitutto la compattezza è stupefacente, per essere uno zoom standard. Da collassato sporge solo 4cm dal corpo macchina, praticamente come un fisso, ma ha la versatilità di uno zoom 18-50. Esteso raggiunge le stesse dimensioni del 18-55, variabili a seconda della focale, ovviamente. Non è comodissimo da maneggiare, date le dimensioni, occorre abituarsi, giacché la ghiera di zoom, che funge anche da meccanismo di sblocco ed espansione/collasso, è un pò' troppo sottile, ma ben individuabile dalla zigrinatura e ben separata dalla ghiera di messa a fuoco. La meccanica non è perfetta ma, con un po' d'abitudine, è funzionale. La costruzione è solida nonostante il senso di plasticosità, che è comunque inferiore agli altri da-l. Vi è percezione di un buon assemblaggio.

Oltre alla poca luminosità, tale compattezza esige il prezzo di una maggiore scomodità e attenzione nell'uso delle ghiere, specie per chi ha mani grandi. E' necessario un periodo di adattamento a queste dimensioni da fisso, specialmente per l'uso della ghiera dello zoom. L'uso non è agevole e immediato. 

Otticamente è decisamente un obiettivo valido, per essere uno zoom standard, a prescindere dalla compattezza e dal costo. Se consideriamo anche questi due fattori, allora, è davvero molto buono. Di solito gli zoom standard o compatti sono mediocri e con molti difetti (o buoni ma costosi, come il 20-40 limited). Questo invece no. E' visibilmente di una generazione successiva ai vari tappi e zoom pentax poco corretti, dai bordi scadenti, economici e bui, ma anche meglio di quelli di fascia media. Mi sembra in linea con il 16-85 come capacità di contenimento delle aberrazioni e di riduzione del calo di nitidezza e contrasto ai bordi, che sono buoni anche al centro, in linea col 18-135 o poco meglio. Nitidezza risolvenza e contrasto invece mi sembrano al pari del 18-135 al centro, ma nettamente migliori ai bordi. E' sicuramente buio, essendo f4 da 18 a 24mm, 4.5 fino a 42mm, e poi 5.6 (dove il calo di luminosità nel mirino inizia a diventare davvero spiacevole). Quindi è adatto a chi in uno zoom cerca come prima dote la compattezza. Ma la poca luminosità (quindi problemi nei tempi di scatto, luminosità del mirino, bokeh) è il solo vero compromesso ottico. Nemmeno l'AF sembra penalizzato dalla poca luminosità. Buio, quindi, ma che rende molto bene già alla massima apertura, anche ai bordi. Non dico che abbia una resa "spettacolare" ma intendo sia esente da tutti quei tipici difetti di zoom kit o di ottiche compatte che necessitano di essere chiuse di 2 stop per avere risultati buoni senza gravi difetti. Oltre a non patire di aberrazioni, controluce e degrado sui bordi, ha comunque un livello di nitidezza, risolvenza e contrasto generale tutt'altro che da kit, semmai da zoom di livello medio, spesso parimenti bui ma ben più ingombranti. Come resa è a metà tra il 16-45 e il 17-70. L'uniformità è un'altra dote di questo DA che ai kit e agli zoom wide-tele economici manca. Produce, mediamente a tutte le focali e distanze di fuoco, e sopratutto sia al centro che ai bordi, immagini decisamente buone, di livello costante. Non capolavori, ma foto equilibrate, coerenti ed esatte. Il bokeh è ridotto ma non è affatto sgradevole come sugli zoom standard economici. Ha i limiti di sfuocato di un'ottica buia, ma non i tipici difetti, assenti, complici le 7 lamelle arrotondate. La resistenza al controluce è buona. Il purple fringing quasi del tutto assente, anche ai bordi. Al prezzo di s-kit attorno ai 100euro (a tanto arriverà), il vero pregio di un'ottica così compatta è la assenza dei difetti di uno zoom kit wide-mediotele e compatto. Aggiungiamogli un AF assolutamente valido (veloce silenzioso e preciso, su k5, anche con poca luce o luci artificiali), la praticità del WR, e una costruzione che sebbene plasticosa è meccanicamente comunque discreta e abbastanza funzionale, con un meccanismo di azionamento molto intuitivo e rapido, ed ecco che abbiamo un'altro obiettivo che può far felici in molti, specie chi vuole usare una moderna reflex compatta come compagna quotidiana, con la versatilità di uno zoom standard, ingombri da fisso, e senza i tipici compromessi ottici da kit, ma al prezzo kit. Purchè sappia adattarsi, con un pò di esercizio, alla maggiore scomodità di uno zoom dalle dimensioni così ridotte, con quel che ne deriva in termini di immediatezza nell'azionarlo.

Nel complesso è un'innovazione che aumenta le potenzialità e la frequenza dell'uso di una reflex, specie se compatta, ad un prezzo molto ragionevole.

NEL DETTAGLIO

RESA OTTICA

Come già detto, mi hanno sorpreso piacevolmente una serie di caratteristiche di questo zoom wide-mediotele in relazione alla sua compattezza e al suo costo, che qui cercherò di descrivervi meglio.

La nitidezza, la risolvenza e il contrasto sono buoni già a tutta apertura, a tutte le focali e distanze di messa a fuoco. Davvero buoni, per uno zoom di focali eterogenee come wide-mediotele, in questa categoria di prezzo, e per un corpo così compatto. Alla massima apertura il centro è già molto buono e i bordi buoni, giusto gli angoli accusano un degradamento dell'immagine evidente. Il leggero peggioramento centro-bordi a tutta apertura è progressivo e non salta all'occhio. Non c'è lo stacco del 18-135 o del 16-45 (e i bordi sono meglio anche dei vari 16-50 che ho avuto). Certo, anche chiudendo non si raggiungono le prestazioni dei limited e degli star, ma si ha un miglioramento visibile. Da il massimo di nitidezza e contrasto aumentando di uno stop e mezzo / due, prima dell'effetto degradante della diffrazione, che sopraggiunge verso f8. Otticamente mi ricorda la precisione e la uniformità del 17-70 (di cui non ha però il microcontrasto ma nemmeno la tendenza alle aberrazioni cromatiche), piuttosto che la resa scarsa del 18-55 o quella difforme del 18-135 (di cui ha simile resa al centro ma non il degradamento ai bordi e le aberrazioni), e comunque mi pare superiore anche al 16-45 per risolvenza, ma non per resa cromatica. Ovviamente il massimo lo offre nelle focali intermedie tra 24 e 35mm, ma si difende bene anche lato wide dove questi zoom di solito soffrono di più. Un'ottica che è sicuramente buia, ma almeno già usabile con soddisfazione alla chiusura minima, con una resa nitida, contrastata, corretta e risolvente quindi, ma comunque asettica, non "d'artista", ma su questo torniamo dopo per i parametri in cui non eccelle relativamente a colori, passaggio tra toni e microcontrasto.

In particolare la risolvenza è ottima, elevata e uniforme centro/bordi, notevole per un kit. E' quella di un buon fisso vintage o di uno zoom star, sebbene la nitidezza pronunciata e il contrasto generale che la permettono non sono quelli di un'ottica di pregio, vi è più la mera capacità di evidenziare molti pixels, senza un effetto 3d o giochi di colori e contrasti pregiati a disegnare i dettagli in modo affascinante o d'effetto. Sembra infatti uno zoom pensato per risolvere i nuovi moderni sensori da 20mpxs senza filtro anti-aliasing. Efficiente e corretto, ma non pregiato. Ribadisco, per non creare false aspettative, che non è l'effetto di incisività e dettaglio offerto da ottiche di pregio dotate di un elevato microcontrasto e di un raffinato passaggio tonale, ma sembra piuttosto una capacità di definizione puramente geometrica e impersonale (per quanto con i colori pentax possa dirsi tale), precisa e non impastata, ma priva di una pennellata raffinata (però il tocco SMC c'è, e si vede). Quantità come qualità insomma. Quindi nessun effetto "wow", bensì una definizione alta ma anonima dell'immagine. In ciò tale ottica non rispecchia il tipico gusto pentaxiano, ma sui kit tale incremento è solo un miglioramento netto e necessario sul passato.

Spero di aver reso l'idea e fugato fraintendimenti su cosa intendo per notevole definizione d'immagine di questo piccolissimo zoom. Non è il 20-40 limited.

In tema di risolvenza, è opportuno segnalare che, su sensori da 20 e più mpx (ma anche sui 16 della precedente generazione), è possibile croppare senza perdere visibilmente dettaglio. Quindi, anche se si ferma solo a 50mm, croppando si raggiungono anche i 70mm effettivi senza evidenti compromessi con la risoluzione. Questo crop "indolore" può aiutare tanto per i ritratti (ma a 5.6 non saranno certo capolavori), che per isolare particolari o ricomporre ritagliando. Ia bontà dei bordi non limita al solo centro il crop. In un certo senso, su sensori da 20 e più mpx, è come avere uno zoom 18-70, proporzioni escluse.

Il contrasto generale è molto buono e resiste abbastanza bene alle fonti di luce, così come non vi è particolare tendenza a flares o ghosts. Un'altro passo in avanti sui kit. Per essere un progetto da circa 10 lenti è un bel risultato. Probabilmente la versione HD rende ancora meglio del mio smc skittato. Resta il fatto che essendo un'ottica assai "chiusa" ma anche piccola, un buon contrasto e un minimo di resistenza ai flare ce la si aspetta, anche il tappo se la cava bene infatti. Il microcontrasto è sufficiente, ma non è una dote di quest'ottica, sono risolti molti pixels ma non c'è una esaltazione dei dettagli da questi disegnati e e del passaggio tra le tonalità e trai colori, quella resa cromatica sofisticata e vibrante che possa far amare quest'ottica o sbalordire, come per ottiche star o limited o alcuni zoom anche meno blasonati ma dalle affascinanti pennellate. Nessun effetto pop up o 3d che dir si voglia, le immagini sembrano comunque profonde e non piatte, grazie a nitidezza e contrasto globale. Tanti pixel ben individuati e separati ma "impastati" in modo meno piacevole rispetto a ottiche che risolvono meno ma disegnano e colorano in modo più realistico e vivido i dettagli. L'immagine è dettagliata ma neutra e anonima, per quanto possa esserlo la sempre peculiare tavolozza di colori Pentax. Devo provare quest'ottica con la luce del sole, poiché col cielo nuvoloso è ovvio avere un senso di piattezza di toni e dettagli. I colori e i toni sebbene non superlativi sono comunque in stile SMC, pieni e caldi ma equilibrati tra loro e ben dosati, resistenti al controluce, poco affetti da luci "parassite" e riflessi.

La mancanza quasi totale di aberrazioni cromatiche evidenti è davvero impressionante, venendo da 16-50, fa e kit vari. Non emerge visibilmente del purple fringing (di cui Pentax soffre da sempre) nemmeno tra aree ad alto contrasto ai bordi dell'immagine, a meno che non ingrandisci e lo cerchi. Nè vi è tendenza a produrre aberrazioni cromatiche nei controluce (salvo casi estremi). Devo provarlo meglio per confermare quest'impressione, ma per adesso, rispetto al tappo e al 16-50, mi sembra se la cavi assai meglio, è corretto benissimo. Sembra in linea col 16-85. Questo per Pentax è un grande passo avanti su un suo "vizio".

Anche la distorsione geometrica non è eccessiva. Come sempre in Pentax c'è, a barilotto, specie fino a 20-22mm, ma, salvo scatti architettonici, non è grave, e correggibile, se proprio risulta fastidiosa. Mi sarei aspettato di peggio da un kit. Devo approfondire questo aspetto, ma mi pare sia nella media pentax.

Notevole la uniformità delle prestazioni. Insolita per uno zoom wide-mediotele, per di più così compatto. La resa, sia centro-bordi che tra le differenti focali wide-normale-tele è davvero uniforme e costante. Qualche calo di nitidezza e contrasto giusto sul lato wide, e alle differenti distanze di messa a fuoco alle diverse focali (ancora devo identificarle ma noto qualcosa, devo approfondire). Nel complesso avere una buona resa da 18 a 50, sin dalla massima apertura, per quanto buia sia, è una bella "novità", e su ottiche così compatte è ancora più innovativo. Rispetto ai vari kit è un'altro passo avanti fondamentale.

Vignettatura moderata, c'è, si nota, ma non disturba, e chiudendo uno stop non si nota più. Essendo un'ottica comunque chiusa mi sarei aspettato qualcosa in meno, ma basta poco a correggerla.

Il difetto principale è che è un obiettivo buio, ma non lo è troppo lato wide, dove resta f4 fino a circa 24mm, quindi un buon compromesso, senza reale esigenza di diaframmare per migliorare la resa. Anche f4.5 non cambia molto le cose, fino a 40mm circa. da 18 a 40 il mirino non splende, ma si sopporta. Da 40mm in poi è 5.6 e qui diventa spiacevole poichè dimezzatasi la luce il mirino è molto scuro, e si fatica un pò nel comporre e inquadrare, oltre che nella messa a fuoco manuale. Con alti gli alti iso dei nostri apsc moderni e stabilizzati il problema non sono tanto i tempi di scatto quanto semmai i limiti di sfuocato. Di certo non è una lente per soggetti "dinamici" in luce serale. E' un'ottica da tenere sempre con se montata, quindi anche se gli iso alti non sono il massimo per foto perfette o ingrandimenti, meglio foto rumorose che foto non fatte perchè, dato l'ingombro di un comune zoom, non si aveva la macchina in borsa. Inoltre data la compattezza, nella borsa resta sempre lo spazio per un obiettivo fisso luminoso, per gli scatti in cui la luce scarseggia, necessiti di tempi brevi e iso bassi, o il bokeh reclama protagonismo. Di certo non è un'ottica per ritratti o foto serali. Tuttavia la ridotta lunghezza riduce anche il rischio mosso.

Con quest'ottica quindi si ridefiniscono positivamente i compromessi nella qualità d'immagine per l'aver ridotto peso e ingombro in modo innovativo: avere la versatilità di uno zoom standard nell'ingombro di un obiettivo fisso, e senza i difetti ottici tipici di zoom kit o di ottiche molto compatte. Perfetto da abbinare sempre a un fisso luminoso di supporto che in borsa troverà comunque posto. Una resa buona, corretta e uniforme, sebbene un pò anonima. Il prezzo della poca luminosità, con tale compattezza e qualità d'immagine, è ben ripagato quindi. All'occorrenza aggiungere un pò di "vibrance" al pc o in macchina nell'impostazione del jpeg non è certo una mossa ardua e faticosa. Si può dare quel tocco in più ad uno zoom altrimenti incapace di emozionare. Inoltre la elevata risolvenza offre, oltre ad ampie possibilità di crop e cioè allungare il lato "tele", anche molto materiale neutro su cui agire in postproduzione compensando l'assenza di quel carattere tipico delle ottiche più pregiate. Ma su uno zoom standard avere una resa neutra (per quanto un smc può esserlo) è una cosa buona secondo me. Anzi, normalmente per questo tipo di ottiche bisogna stare al PC per correggerne i difetti, qui invece se ne può sfruttare l'ottima quantità di dettagli per sviluppare l'immagine, o godersi immediatamente la bontà di foto già corrette e dettagliate così come sono, dai bei colori tipicamente pentax. Nel complesso sembra la resa un 18-135 senza aberrazioni, più risolvente, e con bordi non degradati. Almeno il mio esemplare, è sottinteso.

AUTOFOCUS

E' veloce, silenzioso e preciso. Anche di sera, sulla mia k5 che con poca luce è notoriamente ancora afflitta dai problemi del vetusto AF Safox. Riesce a focheggiare con velocità e decisione, e quasi assoluto silenzio, anche con poca luce o multiple fonti di luce artificiale, tanto in esterno che in interno.

Sul mio esemplare non è stato necessario affinare la messa a fuoco. Probabilmente lo farò comunque, ma per ora non soffre di imprecisioni lampanti, nemmeno nelle foto con luci artificiali o fonti multiple. Certo, anche questa può essere solo fortuna, ma è già un buon indizio. Poi su ottiche chiuse è raro il f/b focus.

Ricordo che non è presente l'af a "frullino". Immagino che sulla K5II l'af vada anche meglio, soprattutto con poca luce, e con la k3 sia ancora più veloce e preciso nell'agganciare, specie soggetti in movimento. L'esperienza, rispetto a frullino ed sdm, è quindi sensibilmente superiore. Era ora, frullino e sdm li detesto.

BOKEH

Senza infamia e senza lode lo sfuocato, che grazie alle 7 lamelle arrotondate non è nè nervoso nè crespo, sebbene non sia profondo, cremoso e progressivo (ma su ottiche di tale chiusura e simile correzione è normale non ottenere un bokeh particolarmente paicevole, cone è naturale una profondità di campo amplia, quindi rinunciare agli effettazzi creativi dello sfuocato). Anche qui il pregio è nel non soffrire un difetto tipico della categoria kit e tipologia compatta di zoom.

Pensavo molto peggio, e invece si attesta su livelli piacevoli anche alle focali grandangolari. Le 7 lamelle arrotondate non sono proprio una dotazione da kit.

COSTRUZIONE, MECCANICA, USABILITA'

La costruzione è plasticosa, non trasferisce un senso di piacere e pregio, ma devo dire che è solida, l'assemblaggio ben fatto, senza giochi o spazi. Mi pare molto più robusta e affidabile dei vari DA-L (li ho provati tutti: 18-55, 50-200, 55-300, 35 e 50). Solido e compatto sia da chiuso che da espanso. Il fatto che abbia la baionetta in plastica non è assolutamente un problema secondo me, data la leggerezza di quest'ottica. Il tappo è quello classico con le due molle diametrali.

Il fattore compattezza è la caratteristica principale di quest'ottica, parametro di valutazione di tutte le altre, nonchè vantaggio assolutamente soggettivo.

Le dimensioni compatte però comportano oggettivamente dei limiti alla comodità e alla immediatezza d'uso, specie in mani dalle dimensioni generose. E' richiesta una certa pratica per abituarvisi e così padroneggiare senza troppe difficoltà e rallentamenti questo zoom. E ci vuole un pò di tempo anche per prendere confidenza con la necessità dell'espandere il barilotto dalla posizione di riposo, e automatizzare il il suo meccanismo. In 4cm di spessore , con guarnizioni e motore af, non credo si potesse fare molto di meglio. E' il giusto prezzo da pagare. I benefici della compattezza possono ripagare le difficoltà d'uso dovute alle ridotte dimensioni delle ghiere, ma tanto i benefici sono soggettivi quanto queste difficoltà relative, variando molto in base alle dimensioni delle mani dell'utilizzatore, all'abilità di quest'ultimo, e all'abituarsi all'uso. Non è uno zoom per tutti. Ma è oggettivo che sia uno zoom kit finalmente coerente con le ridotte dimensioni dei nuovi corpi macchina, che non ne vanifica la compattezza.

Le ghiere sono piccole e per questo un pò scomode e causa d'imprecisioni nel governarle, ma nel complesso, con un pò di pratica, risultano funzionali.

Non sono certamente cremose e capaci di restituire quella sensazione di dosata ed omogenea resistenza tale da garantire quell'elevata precisione di controllo tipica di un'ottica di qualità elevata. Ma pur nella loro leggerezza offrono una discreta uniformità di corsa e sembrano solide, senza giochi. Inoltre sono ben separate, e dotate di una zigrinatura molto pronunciata che le distingue al solo tatto dal resto del barilotto, che è liscio, così da renderle immediatamente individuabili. La ghiera di zoom non ha una corsa sufficientemente lunga, almeno per le mie mani e i miei gusti. Basta ruotare di pochi gradi per passare da una focale all'altra. Questo avvantaggia la velocità di zoomata ma penalizza la precisione ed il controllo. Non so se in così poco spazio si poteva fare di meglio, ma questa corsa breve e leggera, unita alle ridotte dimensioni dell'anello, penalizzando molto l'uso risulta uno dei principali difetti di questo zoom.

La ghiera di messa a fuoco manuale è un pò più lunga nella corsa, ma offre troppo poca resistenza ed è comunque poco progressiva. Almeno è omogenea. Inoltre è molto vicina al corpo macchima ed è pertanto difficile da ruotere, specie per chi ha mani grandi. Ma su ottiche così buie la maf manuale non è congeniale, nè vale la pena usarla molto, dato il limitato e mediocre bokeh. I Il modello HD da quasi 300 euro dovrebbe avere il Quick Shift focus, che, non so perchè, di fatto c'è anche sul mio DA-L, dove la ghiera gira anche in AF.

Il meccanismo di espansione-compattamento è abbastanza solido, rapido e intuitivo. Il fatto che sia integrato nell'anello di zoom è una cosa positiva, ma soffre anche della scomodotità delle dimensioni ridotte di questo. L'azionamento è comunque semplice. Premi un tasto e ruoti di circa 45gradi la ghiera dello zoom verso l'alto, e ti ritrovi con l'ottica pronta a scattare sui 18mm. C'è un certo feedback di resistenza che permette di capire quando raggiungi i 18mm e puoi già scattare. Ancora più intuitiva la richiusura completa: premi, e ruoti verso il basso fino a che si blocca la corsa. Il pulsante di sblocco è ben sporgente, a ore 3, liscio, si distingue dalla ghiera zigrinata dello zoom, quindi è facile da individuare col solo tatto. Il feedback di pressione è leggero ma netto. Tutto questo permette ambo i movimenti di espansione e richiusura senza guardare l'ottica. C'è comunque un puntino bianco come riferimento visivo - AGGIUNTA POSTUMA: Il meccanismo soffre di una certa disuniformità, incontra resistenza in un paio di punti (con rumore e attrito), non so se è indice di un difetto o di una fragilità, e quindi sia destinato a rompersi precocemente. Almeno ci sono 4 anni di FOWA card. E' un'ottica fresca fresca, primi esemplari, staremo a vedere.

Ci vuole un pò ad abituarsi a queste dimensioni ridotte e all'espansione. Io ho mani molto grandi sebbene non troppo spesse (sono 1.90cm per 110kg) e questo zoom non mi risulta comodo, ma sottodimensionato, tanto che per adesso rallenta la mia confidenza con la strumentazione e quindi compromette un pò l'immediatezza d'uso, ma lo ho da solo 30 scatti, e ad ogni scatto sento accrescere la mia capacità di gestire queste dimensioni. Per me la compattezza, una volta padroneggiata, ripaga della maggiore attenzione e dello sforzo iniziale di adattamento, che saranno minori per chi ha mani nella media.

Sul paraluce "piatto", dalla mia esperienza col 21, non mi esprimo positivamente. A me non convince. Ed è limitante per l'uso con fliltri. (Ho il 21limited e lo ho dotato di un paraluce standard su misura). Magari è solo una mia impressione. In ogni caso la versione skittata non ha il paraluce, quindi... Io nè prenderò uno a petalo. Ma non credo che su un'ottica così chiusa e già buona ai bordi sia qualcosa di irrinunciabile. Tanto su uno zoom wide-tele l'efficacia è sempre parziale.

CONCLUSIONE PERSONALE

Nel complesso un ottimo esempio di ingegneria tanto ottica che meccanica ed elettronica. Finalmente uno zoom kit coerente con le innovazioni di cui hanno beneficiato i corpi (dimensioni, megapixels, af, wr). E in casa pentax finalmente un'altro obiettivo con un af non vetusto ma bensì valido e al passo coi tempi.

Otticamente, quello che sorprende non sono tanto i pregi, quanto la assenza di difetti e la uniformità di un livello mediamente buono delle prestazioni, già a tutta apertura, in un'ottica così compatta e dalle focali così versatili e diverse. Sempre che non abbia avuto un esemplare sopra la media. Ma coi kit è raro, no?

L'ottica è buia quindi non ci sono grandi margini di miglioramento "diaframmando". Resa buona e zoom versatile, che abbinaio all'efficiente autofocus DC, rendono quest'obiettivo davvero un compagno ideale per un'uso abituale delle nostre reflex di ultima generazione senza i soliti limiti delle mediocri ottiche da kit (il tappo da 18 a 22mm è scarso, così come fino a f4.5 non è nè nitido nè risolvente abbastanza). Avere una buona qualità a tutte le focali, un af valido e il WR, in un barilotto collassabile in 4cm permette di tenere la reflex sempre in borsa o nello zaino pronta per un uso soddisfacente nel 70% delle foto "generiche". Pochi obiettivi pentax sono così ben equilibrati e privi di difetti. C'è da pagare il prezzo di una maggiore scomodità d'uso, e della poca luminosità.

Per me quest'ottica vale assolutamente i 130 euro del prezzo skittato, mentre non so se valga i quasi 300 euro della versione HD.

Ricoh è stato quel supporto economico di cui Pentax aveva bisogno da troppo tempo, e secondo me sta anche dato una "regolata" a quelle idiosincrasie di marketing e scelte tecniche "autistiche" che hanno condotto pentax alla recessione e allo stallo. Non più timidi segni di ripresa ma reale innovazione.

Andrea Capuano alias pesao

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